Medico generico FMH
Medicina generale -
Terapia del dolore
Acupuntura -
Terapia neurale
Il dolore è un'affezione molto diffusa e comune dell'essere umano che provoca sofferenza e incapacità di vario tipo. Risulta compromessa oltre un terzo della popolazione e costituisce uno dei motivi di consultazione più frequenti della pratica medica. Sebbene ci siano oggigiorno delle terapie adeguate per combatterlo, spesso risulta difficile arrivare alla causa che origina il dolore, siccome eliminandola si sopprimerebbe giustamente la fonte del disturbo.
D'altro canto la valutazione resta sempre in gran misura soggettiva, anche se in questo campo ci sono stati alcuni miglioramenti. Il dolore causa notevoli perdite economiche alla società, da una parte a causa dell'assenza dal posto di lavoro, dall'altra per l'utilizzo talvolta elevato di risorse sanitarie. La nostra missione è quella di offrire al paziente che soffre di dolore acuto, subacuto o cronico di qualsiasi tipo una terapia basata in tecniche tradizionali e alternative, multidimensionale, con lo scopo di sopprimere o attenuare il dolore, utilizzando le risorse necessarie per migliorare la qualità di vita e ripristinare l'autonomia funzionale.
Il dolore è un'esperienza sensoriale e/o emozionale sgradevole, spesso associata ad un danno tissulare reale o potenziale oppure descritta nei termini di detto danno. (Merskey, 1964, IASP, 1986). Il dolore è sempre soggettivo. Ogni persona impara il significato di questa parola attraverso successive esperienze relazionate con emozioni e con lesioni sin dalle tappe iniziali della vita.
Per quale motivo abbiamo dolore?
Il motivo del dolore è provocare una risposta adattativa nel senso di mantenere la nostra sopravvivenza (ad esempio ritirare la mano se sentiamo che qualcosa brucia); in questo senso il dolore acuto è comprensibile. Però se il dolore persiste nel tempo diciamo che è un dolore cronico e dovrà ricevere una risposta terapeutica mirata e adeguata.
È normale sentire dolore?
Non è mai normale sentire dolore, sebbene in taluni casi può essere tramutato in una situazione tale che ci siamo abituati talmente tanto che abbiamo dimenticato cosa significa vivere senza dolore. Quando il dolore diventa cronico, continuo o quasi, senza aver potuto trovare una terapia che lo elimini o lo faccia diminuire gradatamente, pensiamo che di soluzioni non ce ne sono. Quasi tutti i dolori sono suscettibili di essere trattati migliorando la sintomatologia, anche solo parzialmente nel breve tempo. Per questo motivo conviene essere visitato da una persona esperta in dolore.
Il dolore può essere misurato?
Sebbene il dolore sia un’emozione complessa multifunzionale e soggettiva è utile imparare a trovare le parole per descriverlo e anche dare un valore che ci permetta osservare in modo più obbiettivo se nell’evoluzione si sta andando verso una miglioria o meno. Esistono a questo proposito scale e testi di valutazione che possono servire d’aiuto.
Esistono specialisti del dolore?
Così come esistono dei medici specialisti per il cuore oppure per l'apparato digerente, si dovrebbe pensare di rivolgersi anche al medico del dolore quando non abbiamo una risposta valida ad un dolore sia acuto o cronico. Sono medici che hanno avuto una formazioni indirizzata in questo specifico campo. In ogni caso c'è sempre bisogno del medico di famiglia, che conosce bene il suo stato di salute, e dello specialista per la patologia causale, sia il traumatologo, il neurologo, lo specialista in ortopedia e traumatologia, il neurochirurgo o lo specialista indicato nel caso specifico per arrivare all'origine della problematica.
Si può guarire da un dolore cronico?
La cronicità, ossia la persistenza di un dolore oltre tre mesi dipenderà in buona parte delle caratteristiche della malattia che lo provoca. Come regola generale, per I processi degenerativi che non sono reversibili non sarà possibile un controllo totale del dolore tramite la terapia degli stessi, come per esempio nell’artrosi; nonostante possiamo agire sui dolori che la stessa causa. Esiste a questo proposito un importante ventaglio di medicamenti e di tecniche che permettono di diminuire o persino di sopprimere il dolore per un periodo prolungato.
Per una terapia precisa, e sempre che ciò sia possibile, dovrebbero essere identificate la causa o cause ed il meccanismo del dolore. Inoltre sovente si cerca un approccio multidimensionale che permette sia un miglioramento della qualità di vita del paziente, sia una diminuzione del tempo di assenza del lavoro, sia un più veloce re-inserimento nella vita sociale e famigliare. A tutto questo si deve aggiungere un risparmio di risorse sanitarie in quanto utilizzate nel modo più razionale, efficace ed efficiente possibile, diminuendo anche l'apparizione di effetti avversi e indesiderati.
Quali modalità terapeutiche le tecniche si dividono in non o mediamente invasive e invasive. Tra le prime possiamo citare le classiche, con somministrazione di analgesici di diverso tipo e forma farmaceutica, i massaggi, la fisioterapia, la fisiokinesiterapia, l'infiltrazione dei cosiddetti trigger points che sono degli specifici punti muscolari e cartilaginei particolarmente dolorosi, perfusioni localizzate, la terapia neurale, la stimolazione nervosa transcutanea (TENS), blocchi di nervi, tronchi nervosi e del sistema nervoso autonomo, infiltrazioni articolari (faccette e altre articolazioni), tecniche di biofeedback, correzione posturale e l'agopuntura. Tra le modalità invasive ci sono le pompe di perfusione continua, blocchi terapeutici epidurali, perfusioni epidurali continue, neurolisi, epiduroplastica e altre.
Nella prima visita sono fatte delle domande per avere un resoconto della particolare storia del dolore di ogni paziente, si fa un esame fisico e si valuta l'eventuale bisogno di analisi complementari per preparare una strategia diagnostica e terapeutica con degli obiettivi da raggiungere, orientando in modo chiaro e conciso al paziente ed eventualmente ai sui famigliari. Verrà mantenuto un contatto permanente col medico di famiglia ed eventualmente con altri specialisti per meglio facilitare e seguire la terapia prevista.
Tra tante altre modalità terapeutiche ci sono due terapie che hanno dato buoni risultati in sindromi dolorose e non hanno effetti collaterali. Una di queste è la terapia neurale secondo Huneke che viene insegnata all'Istituto di Medicina Complementare dell'Università di Berna. Ha molte indicazioni nella terapia del dolore e in altre malattie e su utilizzo si sta espandendo a livello mondiale, non solo europeo. Da alcuni è chiamata l'agopuntura tedesca. Anche la medicina tradizionale cinese e l'agopuntura, fino a qualche anno addietro guardate con certa diffidenza, hanno iniziato ad espandersi ed entrambi sono oggi metodi riconosciuti e provati per il trattamento del dolore.
L'alta frequenza delle cefalee nella popolazione fa si che molte persone interpretino il mal di testa come quasi normale sebbene in realtà è una malattia se sofferto spesso (malattia come l'ipertensione o il diabete) e richiede una diagnosi e una terapia precisa. Soffrire di cefalee compromete sicuramente la qualità della vita, sia per l'intensità o la frequenza degli episodi. Inoltre molte persone utilizzano analgesici anche giornalmente senza indicazione medica misconoscendo che questo può anche aggravare i sintomi.
La terapia delle cefalee viene eseguita in un team multidisciplinare dove il neurologo gioca la parte centrale per identificare con precisione l'origine del dolore e così offrire informazione adeguata e le migliori terapie per togliere il dolore. In questo processo la partecipazione del paziente fornendo tutta una serie di dati per capire alcune modalità, frequenza, momenti di apparizione del dolore e altri dettagli sono fondamentali per raggiungere una miglioria a breve scadenza.
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